L’Italia solidale: dal Sud al Nord tante storie di professionisti e imprenditori impegnati al servizio della comunità

Andrea Atria – uno degli impreditori promotori dell’iniziativa

All’appello sembra non manchi nessuno. Aziende, professionisti, strutture sanitarie pubbliche e private, associazioni, parrocchie, cooperative, insomma le categorie dell’Italia che resiste e produce, sembrano esserci proprio tutte, schierate per combattere il nemico invisibile.

Dalla Sicilia alla Lombardia sono tante le realtà balzate agli onori della cronaca, basta cercare in rete o tenersi aggiornati consultando qualche piattaforma di informazione per imbattersi in storie di solidarietà e di chi può faccia.

Il coraggio di mettersi in gioco, la voglia di resistere e di dare il proprio contributo a tutti i costi, sta facendo registrare delle buone prassi per ottimizzare tutte le risorse fisiche e mentali. Quante volte abbiamo sentito parlare di “reti d’impresa” ma sappiamo bene che in Italia l’individualismo è uno scoglio che al momento ha quasi sempre prevalso sul concetto di fare rete. Evidentemente però, la tanto odiata crisi che attraversiamo ha sfatato anche questo tabù.

Un esempio ci giunge dal profondo Sud. È di pochi giorni fa la notizia che una rete di imprese  -“nata con l’obiettivo di fronteggiare un’emergenza sanitaria, sociale ed economica”, come hanno dichiarato i rappresentanti legali delle aziende Casa di Cura Santa Maria del Giglio di Sciacca, Colorificio Atria di Partanna, Cromat s.r.l. di Mazara del Vallo, Soc. Coop Palazzo Burgio Sansone, Soc Coop “Life” e Cedinaga Soc. Coop. di Mazara – han donato e distribuito con i propri mezzi 6000 chili di pasta alle persone meno abbienti dei comuni di Sciacca, Partanna, Mazara del Vallo, Montevago e Ribera.

Dalla Sicilia ci spostiamo in Campania, e precisamente a Salerno, dove un professionista con oltre 30 anni di attività nel mondo assicurativo, Aurelio Dente, ha lanciato una raccolta fondi dal titolo “Nessuno si salva da solo” sulla piattaforma di crowdfunding Derev. L’iniziativa, che ha raccolto in pochi giorni già una cifra considerevole, ha visto la partecipazione di una rete di professionisti e imprenditori del territorio, che hanno deciso di supportare in questo momento difficile le persone che necessitano di un aiuto. “L’obiettivo è quello di raccogliere quanto più possibile sotto forma di buoni alimentari, attraverso una rete di associazioni locali e parrocchie che hanno dato disponibilità a sostenere la nostra iniziativa. I buoni saranno prodotti a seguito di accordi con attività commerciali alimentari del territorio favorendo allo stesso tempo il commercio di vicinato” ha dichiarato Aurelio Dente, che si è speso nel periodo dell’emergenza anche nella donazione di mascherine a forze dell’ordine e personale sanitario.

In piena emergenza Covid-19, confinati nelle nostre case fra lavoro telematico, file fuori dal supermercato che mai avremmo immaginato di vedere e fare, e tentativi di riorganizzare le nostre relazioni sociali, realizziamo che il mondo è diviso almeno in due: la prima linea (medici, infermieri, operatori socio sanitari) che si prende cura di malati e tutti gli altri che devono stare a casa per evitare che siano in troppi ad ammalarsi. Nella seconda linea, ci si interroga cosa è possibile fare per aiutare e sostenere la prima. Si cerca, ad esempio, di mettere in piedi una raccolta fondi.

Affinché non fosse la consueta, seppur nobilissima, questua, un gruppo di cittadine e cittadini a Roma ha pensato di organizzare, con i mezzi che la tecnologia e i social mettono a disposizione, una raccolta fondi tramite un’asta on line. Risultato? Due aste organizzate grazie all’uso semplice di social e tecnologia: sull’account Instagram della Galleria Rosso20Sette, per due intere giornate oltre 30 opere di giovani artisti, generosamente messe a disposizione, sono state oggetto di rilanci raccogliendo oltre 12.000 euro direttamente versati in favore della Croce Rossa Italiana e di MEDU (Medici per i Diritti Umani). Sono oltre tremila le persone assistite da MEDU in queste settimane di emergenza COVID. Sono le più vulnerabili ma anche quelle che, vivendo in prossimità le une con le altre (per scelta o per necessità), rappresentano possibili focolai senza controllo.

MEDU sta intervenendo a Roma, Firenze, Prato e Pistoia, nella provincia di Ragusa e in Calabria nella Piana di Gioia Tauro, dove si trovano centinaia di braccianti che vivono in condizioni abitative critiche.

Un buon esempio di risultati ottenuti attraverso la contaminazione fra arte, social media, capacità di trovare soluzioni e la prima linea, in questo caso, addirittura primissima.

Ma l’emergenza sanitaria ha portato anche una produzione rapidissima di norme, in forma di decreti legge, che si sono succedute nel corso delle settimane e dei giorni. Ed ecco che a fare la loro parte ci sono anche gli studi professionali. Questi ultimi, oltre a doversi riorganizzare con tempi strettissimi, ricorrendo alla tecnologia per condividere documenti, scambiarsi informazioni e assistere i clienti, hanno dovuto far fronte alla lettura e interpretazione di norme straordinarie, con impatti trasversali sulla vita delle persone e delle aziende. Dal diritto del lavoro, al diritto societario, dalle scadenze fiscali alle norme sui bilanci e sulla crisi d’impresa, dall’e-commerce ai contratti commerciali internazionali, i recenti, e continui, decreti legge hanno cambiato da un giorno all’altro – in alcuni casi da un’ora all’altra – l’organizzazione sociale ed economica del paese.  Molti studi professionali hanno pensato e attuato soluzioni di servizio gratuito alle imprese. Fra questi CBA, studio legale e tributario con 4 sedi in Italia e una a Monaco di Baviera ha reagito sin dai primi giorni organizzando un help desk per le imprese con competenze trasversali, che in maniera continuativa e tempestiva predispone documenti, messi a disposizione di tutti su social e sito web,  rendendo accessibili e operative le norme. L’help desk mette quindi a disposizione delle imprese competenze specifiche e soluzioni interpretative delle norme, rendendo chiaro alle imprese le azioni da intraprendere o meno per essere compliant e aderenti alle regole straordinarie che questa situazione richiede.

L’Help Desk dello studio CBA si è sviluppato intorno a una piattaforma on line di facile accesso per gli imprenditori, che possono rivolgere quesiti ai professionisti o scaricare i documenti costantemente aggiornati.

Soluzioni innovative applicate, in tempi brevissimi, a situazioni complesse ma che non possono lasciare spazio a inadempienze e inefficienza.

Insomma, l’Italia mai come ora ha bisogno degli Italiani, del loro cuore delle loro competenze e del loro saper rispondere e dare il meglio di sé soprattutto nei momenti di difficoltà. Ce lo riconoscono tutti e in tutto il mondo. L’Italia che resiste e produce c’è, ci auguriamo che l’Italia che governa non manchi. Chi può faccia.

Di Antonio Vitolo – Direttore responsabile