In questi giorni di crisi sanitaria ed economica, quest’ultima è appena iniziata, sono già caduti tanti tabù e si è cercato di fare di necessità virtù. Le parole networking, web meeting, call, ecc. sono diventate di uso quotidiano. Inevitabilmente queste nuove forme di lavoro e di incontro hanno modificato radicalmente la vita e le modalità di approccio di tutti.  Per il mondo dei professionisti, commercialisti, consulenti del lavoro e avvocati in primis, queste sono settimane di fuoco; basti pensare al gran numero di norme e decreti legge emanati, con l’aggravante della difficoltà data dal distanziamento sociale. Ed ecco che a farla da padrone c’è la rete. WhatsApp, Skype, Zoom, solo per citarne alcune, diventano piattaforme fondamentali di lavoro e mezzi efficaci per restare in contatto con collaboratori e clienti. Forse per i più giovani non è cambiato molto, anzi l’occasione di ufficializzare questi mezzi di comunicazione è stata accolta con un – te lo avevo detto che si poteva fare -, ma per le generazioni un po’ più in là con gli anni, il trauma di passare da una routine strutturata di incontri formali con procedure istituzionalizzate dalle segreterie e sale d’attesa, a vedersi da un momento all’altro obbligati a riscrivere tutto il cliché, non sarà stato affatto facile. Tutto sommato però non sembra sia tutto da buttare. In effetti, se ci ragioniamo bene, gli aspetti positivi ci sono. Tempi più rapidi e a volte immediati, la possibilità di essere presenti in luoghi diversi e distanti chilometri in pochi secondi, anzi in pochi clic, associati alla spontanea caduta di eccessi formali che quasi sempre incidono solo sulla forma e poco sulla sostanza, sono solo alcuni degli aspetti positivi da cogliere e possibilmente da non perdere anche in futuro. Certo immaginare un modo senza più contatti fisici o ridotti al minimo, ci sembra impossibile e francamente non auspicabile. Empatia, sintonia, prossemica, stile ed eleganza sono sempre state armi fondamentali per un professionista, che associate al concetto di reputazione, ovvero la percezione che gli atri hanno di noi, diventano essenziali per affermare posizionamento e immagine.

La rete per i professionisti, finora aveva assunto principalmente il ruolo di mezzo finalizzato all’informazione o all’acquisto di qualche servizio. Cercare notizie in rete o fare una ricerca di lavoro, leggere un quotidiano on line oppure prenotare un biglietto aereo e un tavolo al ristorante era nella migliore delle ipotesi, l’utilizzo più comune di internet. Questa crisi ha sicuramente stimolato uno spirito di sopravvivenza in alcuni casi, ed ecco che da oggi, forse, questo mondo sarà più pronto ad approfondire maggiormente le tante opportunità che più in generale il tema della digitalizzazione può offrire.

Di Antonio Vitolo – direttore responsabile

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