In questo momento di emergenza nazionale e internazionale dovuto alla pandemia covid19 vi è stata una grande mobilitazione per supportare iniziative per il sistema sanitario nazionale o per la collettività non solo da parte di grandi aziende ma anche da parte di tanti innovatori, makers, PMI innovative startup italiane unite in prima linea per dare un contributo e risposte concerete. Lo stesso governo nazionale ha indetto uno call per raccogliere, e valutare attraverso il proprio comitato tecnico scientifico, le proposte di aziende, startup e centri di ricerca per individuare soluzioni innovative, APP, per il tracciamento dei dati per la fase due dell’emergenza che stiamo vivendo.

Tra le tante storie da segnalare vi sono quelle di varie realtà campane che negli ultimi anni sono stati tra i protagonisti del Premio Best Practices per l’Innovazione di Confindustria e dell’ecosistema dell’Innovazione regionale e nazionale. Tra queste figurano: 3DRAP; Medaarch con il CAD; Softmining; Savino Solution.

3DRAP

Tutti abbiamo letto delle maschere di Decathlon trasformate in attrezzature mediche per la terapia sub-intensiva del Coronavirus. Tra i protagonisti ci sono state molte startup innovative e makers del panorama nazionale e Campano. Tra questi la 3DRAP, piccola realtà di Mercogliano (AV) specializzata in tecnologie 3D. Cinque ragazzi (Beniamino Izzo, Domenico Orsi, Antonino De Stefano, Davide Cervone, Giovanni Di Grezia) ingegneri meccanici, un web developer e un ingegnere informatico che dal mondo della simulazione ed eSports hanno deciso, tra i primi in Italia, di rispondere all’appello del gruppo Isinova di Brescia (che ha brevettato e condiviso in open source l’idea del dott. Favero per far fronte alla penuria di maschere C-PAP ospedaliere per terapia sub-intensiva) per impegnarsi per la produzione delle valvole Charlotte, componenti con cui è possibile trasformare le maschere da snorkeling in respiratori. Questi giovani innovatori hanno lavorato notte e giorno, facendo una corsa contro il tempo, con alcune delle loro 30 stampanti 3D per produrre in tempi ristretti i Kit richiesti. Ma il loro impegno non si è fermato qui ed hanno continuato a dare supporto, chiamando a raccolta altri makers nazionali, per realizzare visiere di protezione in stampa 3D per il personale sanitario impegnato nella lotta contro il covide19.

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MEDAARCH

Il CAD di Cava dei Tirreni, il primo Centro per l’Artigianato Digitale d’Italia, nato dalla Medaarch, società fondata da Amleto Picerno Ceraso, in pieno spirito makers, solidale e open source, ha messo il proprio ingegno e le sue tecnologie di fabbricazione digitale gratuitamente al servizio della collettività. L’arch. Amleto Picerno con il suo gruppo ricerca e innovazione di Medaarch, l’incubatore comunale CAD, ed i fablabs che lo compongono, si è impegnato a produrre sia valvole Dave e Charlotte per respiratori, rispondendo anch’egli all’appello del gruppo Isinova di Brescia, sia dpi (dispositivi di protezione personale), in particolare mascherine anti contagio per il personale sanitario, con diverse tecnologie di digital fabrication basandosi su propri progetti innovativi. Il CAD, al lavoro per la Croce Rossa, a messo da parte l’attività abituale per produrre prima le valvole per respiratori e, poi, le mascherine anti-contagio, da consegnare al Comune di Cava de’ Tirreni che, a sua volta – e dopo opportuna certificazione (attualmente testati presso sede di Pozzuoli del CNR da referenti scientifici Mario Malinconico e Paolo Netti, coordinatore dell’Istituto Italiano di Tecnologia) – distribuirà gratuitamente alle strutture sanitarie, alla Protezione civile, ai vigili urbani e agli operatori della Croce Rossa. Sul fronte mascherine, infatti, la Medaarch ha portato avanti un progetto di ricerca per sperimentare la possibilità di utilizzare nuovi materiali biologici come sistema di filtraggio da apporre all’interno delle mascherine anti-contagio. Inoltre, si è cercato di dare forma ai dispositivi di prevenzione attraverso un design semplice che si possa adattare al volto umano grazie alla realizzazione di modelli che permettano, a tali dispositivi, di prendere forma una volta indossati. Grazie, poi, all’utilizzo della stampa laser, più veloce di quella 3D, si è riuscito a produrre mille mascherine al giorno. La Medaarch è tuttora impegnata a collaborare attivamente con il proprio gruppo ricerca e innovazione per la progettazione di nuovi dispositivi utili per aiutare i pazienti a respirare e sta contribuendo alla realizzazione della piattaforma Tech4Care (su iniziativa della Maker Faire Rome e I-Rim, in collaborazione con altri laboratori nazionali, tra i quali Open Dot di Milano e la partecipazione di tanti altri esperti come Paolo Mirabelli, Antonio Grillo ed Enrico Bassi) con lo scopo di fare matching tra la richiesta di nuove soluzioni da parte degli operatori sanitari e la risposta dell’innovazione proveniente da Istituti di ricerca, fablab e makers.

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SOFTMINING

SM COVID19 è una delle app, realizzata da SoftMining spin-off dell’Università di Salerno già vincitrice del Premio Best Practices per l’Innovazione, sottoposta al tavolo del governo, capace di valutare il rischio di trasmissione del virus attraverso la catena dei contatti del singolo, ricostruendone numero, durata e tipologia. Il team Covid-19 di SoftMining, coordinato dal Prof. Stefano Piotti, si avvale di un consorzio di epidemiologi, ingegneri, scienziati dei dati, programmatori, avvocati, professori e ricercatori provenienti da numerose società e istituzioni tra le quali, oltre SoftMining, ci sono: Nexus TLC, TruckY, PushApp, TTpoint Università di Salerno, Digital Magics, SDA Bocconi School of Management, Medical Facts, Apple Academy. Si tratta di una un’app di protezione individuale, che avvisa se e quando si entrati in contatto con una persona contagiata dal virus, progettata con l’intento sia di garantire un’informazione aggiornata ai cittadini, sia di offrire alle autorità sanitarie uno strumento evoluto ed efficace per il contenimento della diffusione del virus e che tutela al contempo l’utente riguardo agli aspetti inerenti la raccolta di dati sensibili (la app non acquisisce dati sensibili dell’utente, che non è mai né geolocalizzato, né reso riconoscibile). L’app, una volta istallata dal singolo cittadino, acquisirà informazioni sul numero e sulla durata degli incontri del possessore del dispositivo. Sulla scorta dei dati raccolti, sarà calcolato un “rischio probabile”. Elemento distintivo dell’app è quello del modello per il calcolo del rischio che tiene conto di durata del contatto, dei giorni trascorsi dal contatto e dal numero di questi contatti. I parametri del modello sono stati fissati utilizzando dati presenti nella letteratura scientifica e vengono continuamente aggiornati man mano che la rete neurale che utilizza questi dati viene addestrata a riconoscere il meccanismo di diffusione (altro elemento di originalità e valore scientifico). Tutti i dati acquisti e il rischio calcolato sono accessibili alle sole autorità sanitarie. Gli ospedali possono leggere i dati di rischio e aggiornare lo stato di una persona (negativo o positivo al test). Il rischio calcolato per il singolo utilizzatore è funzione dei dati degli altri utilizzatori. Se una persona risulta positiva al test, il rischio di ogni altra persona con la quale questa sia venuta in contatto viene aggiornato automaticamente. In poche parole, se una persona con la quale si ha avuto un contatto 5 giorni prima si riveli positiva, il rischio di contagio viene aggiornato sul suo cellulare. Se il rischio di contagio è alto l’utente viene invitato a contattare volontariamente le autorità sanitarie perché possa essere monitorato. Ciascuno riceve le informazioni sul proprio stato di rischio, non su quello di altri, ed è garantito un completo anonimato. In tal modo da un lato i cittadini saranno informati in tempo reale e potranno spontaneamente adottare misure e, dall’altro, le autorità sanitarie avranno uno strumento importante per concentrare i test sulle persone che hanno realmente avuto contatti a rischio.

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SAVINO SOLUTION

La Savino Solution srl, PMI innovativa accreditata AGID (Agenzia per l’Italiana Digitale) con sede a Salerno e Milano, operante nel settore della digitalizzazione a norma dei processi aziendali ha attivato il progetto  Digitalizzazione Solidale per fornire supporto gratuito ad aziende e professionisti attraverso il proprio Centro di Competenze Digitali (www.centrocompetenzedigitali.it). L’hub promosso dalla Savino Solution ha l’obiettivo di migliorare e facilitare la vita di imprenditori e professionisti in smartowrking che hanno necessità di accelerare, in virtù dell’emergenza del Coronavirus, la digitalizzazione dei propri processi. A tal fine, sono state messe a disposizione video lezioni gratuite, webinar e materiale didattico a cura di esperti informatici e avvocati, per imparare come si gestiscono i documenti digitali, come si garantisce validità legale ai processi digitali, come si trasformano processi aziendali analogici in digitali, come si utilizzano correttamente le diverse tipologie di firme elettroniche, come si gestiscono le tipologie di firme elettroniche nella sanità digitale, quando conviene utilizzare le blockchain, come applicare le blockchain in azienda e a cosa servono, il Gdpr.

Inoltre, la Savino Solution nell’ambito del programma Digitalizzazione Solidale ha messo a disposizione gratuitamente per tutta la durata dell’emergenza (fino a fine luglio 2020) la propria piattaforma SecurOrder (primo digital system sviluppato dallo Savino Solution per mettere in sicurezza la raccolta ordini in digitale e qualunque tipo di documento, come contratti o fatture) a professionisti ed aziende. La piattaforma SecurOrder consentirà di gestire contratti, ordini e offerte a distanza in modo legale (a norma di legge) e completamente digitalizzato rispondendo a quanto previsto nell’art. 4 del Decreto Liquidità dell’8 aprile 2020 che interviene sulla semplificazione delle modalità di sottoscrizione dei contratti durante il periodo di emergenza.

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Di Edoardo Gisolfi